“Perché i pesciolini stanno nel mare?” chiede Filippo al nonno. Stanno mano nella mano sulla spiaggia, piena di onde asciutte.
- Perché non hanno le zampe per camminare!- risponde il vecchio
- Perché non cresce il grano nella sabbia?
- Beh. Perché non può conoscere i lombrichi!
Quando ero bambino – comincia il nonno…
Passa l’estate , viene l’autunno. Andavo nel campo ed il babbo rovesciava la terra, bella, grassa.
Poi buttava il grano.
“Bota in tera e spera in Di’” diceva la nonna.
Il nonno del mio nonno del mio nonno ava sempre fatto così. La nona della nonna della nonna aveva sempre detto così.
“Butta il seme in terra e spera in Dio”
E i chicchi vanno giù sotto terra.
Chi rimanefuori, i passerotti se lo mangiano e…ammm, nella pancia.
È buio sotto terra, un po’ freddo.
Un lombrico viaggiatore, lungo e nudo come un verme, lo vede, lo scruta, gl gira attorno e lo saluta “Benvenuto!”
- Aiuto! Sono solo!
- Sta’ calmo! Non tremare! Apri gli occhi! Non vedi quanti siete?!
Un po’ a tastoni, un po’ dilatando le pupille riconosce i suoi amici, che erano nel sacco con lui: il chicco Pierino, il chico Gianni, la chicca mariuccia, la Luigina, il chicco Ugo, quello un po’ ciccione…e tutti quanti.
- Che paura! Pensavo di essermi perso.
- Che paura anche noi! Chissà perché ci hanno buttato qui?
Una vecchia talpa di passaggio guardandoli bofonchia: “Bah, questi stranieri! Cosa fanno nella mia zona?”
Una coccinella che si era rintanata per passare l’inverno si offrì di spiegare loro le regole per stare sotto terra.
- Oh! Sotto terra c’è l’acqua corrente! Come nelle case dei bambini!
Il cielo apre i rubinetti e giù…piccoli rivoli d’acqua corrono e si infilano fra le zolle.
- Non si muore di sete qui!
Cala il freddo, scende la neve. Fuori fa freddo. Viene l’inverno.
Sotto terra è caldo.
- Oh! Come il termo che c’è nelle case dei bambini! Come si sta bene!
I piccoli semi amici sentono un formicolio…Sono formiche di passaggio? Ma no! Stanno crescendo.
- Mi sento un po’ strano – dice il chicco Giannino
- Anch’io – gli fa eco la chicca Mariuccia
- Sei un po’ gonfio!
- Anche tu
- Anche tu
- Anch’io
- Che bella crestina bianca, Luigina!
- Che ciuffettino simpatico, Ugo!
- Oddio, cresco, mi allungo!
- Buono, buoni! State calmi! – li consola la formica ballerina – arriva primavera.
- Aaah!
Bucano la terra, tutti insieme, chi più su chi più giù.
Il campo è tutto verde.
- Che bello! Siamo fuori! Siamo fuori!
- C’è il sole!
- Quanti siamo…!
Stupore. Meraviglia. Credevano di morire, invece…
Più su…più in alto…le spighe…i chicchi nuovi…
- Occhio alle rondini! Volano basso e filano come Schumacher!
- Attenti ai passerotti! Ti danno certe beccate!
- Che caldo, mi viene da sudare!
- Che bello stare insieme!
- Guarda i papaveri!
- Un campo rosso e oro – commenta un asinello di passaggio.
- State buoni! Non andate là in mezzo! – grida il nonno ai bambini
- Ma che bello!
- State buoni! Se no si pesta tutto!
Ogni chicco adesso è una spiga. Quante spighe! Quanti chicchi! Tutti belli, tutti tondi, biondi come l’oro. È oro! Il vero oro!
Il lombrico li guarda e ne gode: “Li ho conosciuti da piccoli. Guarda adesso!”
La vecchia talpa bofonchia: “Però questi stranieri!”
Tre grilli saltellano giocando qua e là.
Le cicale si mettono a cantare.
Adesso viene il bello. Taglia, lega, metti insieme.
- Oddio! Dove siamo?!
- Pierino! Giannino! Mariuccia!
- Siamo qui!
- Mi schiacciano!
- Anche me!
- Anche me!
- Ma che bel vestito bianco!
- Ma sembra neve!
- Adesso siamo come neve! Fiocchi di neve!
- No, siete farina – li avvisa una lucertola dal muro – Siete farina e siete dolci!
Ancora acqua, ancora caldo. Non c’è più la terra.
È pane.
Le mamme dei bimbi dell’asilo e le maestre preparano i panini da mangiare. Che buoni!
- Pierino, Giannino, Mariuccia…dove siete?!
- Siamo qui, non vedi?!
I bimbi gridano di gioia. Fanno un baccano…!
Siamo qui. Siamo vivi! Guarda come sono felici!
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