I numeri della Tombola finiscono col 90.
La vite degli uomini ne contempla diversi: o pochi o tanti; c'è anche una media, variabile di tempo in tempo.
Il nostro Maestro ne compie 99. Proprio oggi.
Sua moglie non c'è più, ma i suoi tre figli ci sono. Grandi ormai ed un nipote.
Il cielo è sereno. E' ancora caldo a fine ottobre. Quest'anno va così.
E' tutto pronto. Si dispongono i tavoli e le sedie tutt'intorno, nella sala grande con le carrozzine. E' un compleanno di bambini che furono. 99 il Maestro e 90 una signora gentile, che tace sempre, circondata dalle figlie.
E poi tutti gli altri fanno corona, gli ospiti della Casa Quisisana, vicino al treno e al Metromare, nella quiete della spiaggia vicina e di un'estate che non vuole finire più, ci sembra, mentre intorno lingue e idiomi si mescolano strani a creare l'Italiano dei nostri futuri nipoti.
Noi siamo qui, anziani fra anziani, chi ospite e chi no, venuto da casa a far festa, con canti e balli, palloncini e torta e un buffet da capogiro.
Che belli i compleanni dei vecchi! I ricordi la fanno da padroni e le lacrime di commozione al rivedere i volti che non sono più quelli di una volta, ma sono proprio loro. La Tata, i figli, gli amici, gli scolari che una volta portavano il grembiule nero ed ora il doppiopetto e la cravatta, con loro le mogli.
Chissà che dal Paradiso non ci guardi qualcuno che c'era e non c'è più! "Dov'è Giovanni, l'allievo che, diventato barbiere, mi ha sempre tagliato i capelli?"
Le lacrime si alternano ai sorrisi, i baci alla tristezza e al ricordo. I palloncini ignari si muovono indifferenti, legati al filo che li unisce in lungo corteo di colori
Gli amici cantano le canzoni di una storia comune. Quel "Vecchio scarpone" così caro al Maestro non lo sa cantare nessuno; ma quando s'intona "Mamma" è tutta un'esplosione di voci e di suoni. La base musicale ci richiama la Sanremo di Beniamino Gigli.
E' tutto un crepitio di stupore, di balli, di saluti, di piatti con mille sapori. Chissà chi mangerà tanta roba! Ecco è l'ora dei regali.
La torta rosazzurra in onore del Maestro e della Signora silenziosa conclude la festa. Saluti, abbracci, richiami, promesse, rinnovo di auguri: "Al prossimo anno, a 100!". Un piccolo passo ancora, un semplice giro di valzer e il prossimo ottobre si compirà il Secolo.
Maestro, tenga botta! Ormai ci siamo...
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