Nota Bene
Nel
testo sono usate anche parole di lingua inglese e francese. L'Autore (io) conosce a
malapena l'italiano, perciò si
scusa per tempo se tali lingue sono usate impropriamente o in maniera errata.
Hollis, New Hampshire, 6/18/1998
Così mi sveglio e sono in America. Di qua dal mare o di là. E' la prima
alba che vedo e che non ho mai visto a casa, ad occidente di casa. Ricordo solo
un' altra alba a Betlemme, con la voce del muezzin che chiamava alla preghiera.
Un' alba calda e brillante e questa voce. Qui c'è silenzio ed una luce
tenue. Silenzio e verde. E profumo. L'aria del bosco ti invita a respirare.
David mi ha ceduto il suo piccolo regno. Un attico, un sottotetto come ho
sempre sognato di avere. Soffitto in legno, pavimento in legno, che
scricchiola, pareti in legno. Se alzo gli occhi vedo il cielo, se guardo fuori
c'è il bosco. C'è tutto: un letto, la scrivania con la lampada, la libreria, un
divanetto sotto la finestra, un abat-jour con la sedia a dondolo, ed un
bigliardino, un calcio balilla con un unico campione, Dave. Il cestone per la
biancheria, un attrezzo per fare ginnastica e la televisione. Se penso che il
mio più grande desiderio abitativo è un letto, la scrivania, un crocifisso, qui
sono veramente un signore. Tutto questo che io non merito assolutamente, mi è
dato.
L' ospitalità di Richard e della Laura è semplice e cordiale, discreta e gentile al tempo stesso. Signore, fa che io possa sempre esserti grato per questo e grato anche a questa famiglia. Fa' che io non sprechi questi giorni, questa grazia e l' amicizia che la rende espressa.
Fra qualche giorno Bernadette si sposerà. Tutto vibra in questa attesa.
Ieri il viaggio aereo è stato bellissimo. Bologna-Roma-Boston. L' Italia
è stupenda; ma anche il mare e la Francia, coltivatissima, e l' Oceano che non
finisce più e questa terra enorme e "disabitata". Ho visto il Canada,
Terranova."Hai fatto la terra perché fosse abitata" "Non come
orrida regione". L'acqua che si infila nella terra e la terra che le
resiste. Lingue sottili che si allungano nel mare e qua e là spruzzate di
isole. Poche città, poche case, terra che non finisce più. Strade diritte,
laghi che le deviano. E un blu splendido solcato da strisce di blu brillante.
Boston è incantevole. L'atterraggio quasi avviene in mare. E' piovuto; ma
non piove più. C'è un traffico incredibile. Dave è un ottimo taxi-driver.
Teresa è commossa, non smette mai di parlare: Laura è felicissima. Un'
autostrada a otto corsie (lane), quattro per ogni senso di marcia ci porta a
Nashua, poi ad Hollis, in questa "casetta in Canada", dove non ci
sono, è vero, vasche e pesciolini e tanti fiori di lillà; ma è bellissima.
Richard ci aspetta sulla porta del garage. Brandy (il cane-vitello dal pelo
rossastro) ci annusa. Entriamo in casa, la visitiamo, ci sistemiamo.
Siamo qui. Teresa è contenta, non sperava di potere più venire qui, Laura
è grata perchè sua mamma è venuta.
Che mistero! Lella in Italia
combatte la sua battaglia, e Lucia e
Mimmo e don Giancarlo e Bubi e gli amici.
"Suonaci una canzone che sia dolce e amara, come la vita"
chiedeva il principe a Toma Alistar nel film "I Lautari" di Emil
Loteanu.
"Suonaci una canzone che sia dolce e amara, come la vita".
"Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, il figlio dell'uomo perché
te ne curi ?"
Non piove; ma io piango di commozione.
Forse perché alla colazione manca ancora un po' di tempo.
Hollis,N.H. 6/19/1998
Stamattina mi sveglio col mal di pancia e c'è una splendida luna, una
falcetta di luna calante ed una stellina sola. E' sereno. E' notte e albeggia.
La prima giornata in una famiglia americana si è conclusa con la festa di
compleanno di Michael. Sono 18 anni. Richard e Laura a capotavola, la nonna
Marie e la nonna Teresa vicine alla mamma, i figli vicini a Richard,
Bernadette, la futura sposa, David il primogenito, Mike, e Daniel
l'intellettuale; io.
Richard se li gode. Scherzano, si prendono in giro. Teresa ha preparato
la pasta, Laura il tacchino, Marie, che si è rammaricata tutto il giorno di non
avere fatto niente, alla fine prepara e taglia il mango.
Aspettiamo l'arrivo di un' altra parente per mangiare il gelato; ma il
tempo cattivo la trattiene a Chicago. C'è pericolo di uragani e tornado. Il
gelato è buono. Ciascuno dei fratelli ha preparato un biglietto e un regalo in
denaro o in crediti, la nonna Marie pure. I genitori sono i più sostanziosi. La
mia distrazione mi permette solo di assistere.
La nonna Marie è la mamma di Richard, una simpatica signora
siculo-americana, la più piccola delle sue sorelle; ma nata in Italia , vicino
a Sciacca. E' volata fin qui da Los Angeles. Ho tentato con lei qualche piccola
conversazione in inglese; ma "parlo inglese..." le ho detto
"...come io parlo italiano" mi ha risposto. And so was all. By the
way, lei comprende discretamente l' italiano e, non so come fanno, si capiscono
molto bene lei e Teresa.
Ieri mattina spese in alcuni "piccoli" stores. Fa impressione
la quantità di roba che c'è.
La casa di Laura è stupenda, ordinata e curata con molto gusto.
E' una tipica villetta di questa zona. Di fuori sembra relativamente
piccola, dentro è un quantità impressionante di stanze, studi, bagni,
soggiorni, locali: mio babbo l'avrebbe gustata tantissimo. Forse l'avrebbe
voluta sul mare; ma lo spazio è usato tanto bene, che non avrebbe avuto niente
da dire.
"Francesco, non disegnare mai le case: io le ho disegnate tutta la
vita e non ne ho mai avuta una" Spero che adesso il buon Dio gliel' abbia
concessa, così come l'aveva sempre desiderata; anzi sono sicuro. Sono proprio
curioso di vedere com'è.
La casa di Richard è proprio a misura. I would like to have a similar
one.
Sul mare ho sempre desiderato navigare; ma la casa in mezzo al bosco,
silenziosa e calda...
La nubenda ha portato a casa il vestito.
Bernadette è stupenda, ha un carattere dolce e deciso, serio,
disincantato e birichino insieme. Come tutte le femmine uniche in una banda di
maschiacci è la cocca e il punto di riferimento insieme.
David è di una sensibilità eccezionale; Mike il permaloso e Daniel
intelligentissimo completano la squadra.
Il gatto nero che ieri mattina mi aspettava fuori dalla porta dell'
attico è il favorito di Bernadette. Il cane-vitello Brandy, che mangia come un
aspirapolvere, gode della considerazione incondizionata di Laura; lei lo
considera quasi la reincarnazione di Enzo, suo babbo. Laura ama i paradossi e
le immagini forti.
Il cane e il gatto, da buoni americani, vivono in pace e reciproca
tolleranza. La diversità non li scandalizza. Both have all they want to have:
home, food, considerations. Ma Cristo dov'è ?
Il motto del New Hampshire, riportato su tutte le targhe delle auto è "LIVE FREE OR DIE". But what's freedom ? Per un certo verso qui la libertà la respiri proprio. Beh, spero di capirne di più.
Hollis, N.H. 6/20/1998
And the D-Day came. Questa mattina c'è stato il matrimonio di Bernadette
e Michael.
Ma cominciamo dal fondo. La giornata è finita con una riunione di
famiglia a base di pizza, coke e gelato. Fra giornalisti, spiantati, FBI chiefs
e morose la cosa è stata realmente divertentissima. Se avessi capito tutto
sarebbe stato ancora più bello; ma si è partiti dai film, per passare a parlare
della pizza, della droga, del presidente Clinton, di politica, di sesso, mafia
e grandi risate. Ho chiesto a Laura se non ha paura che le esca un nipotino
pazzo. La ragazza di Daniel, Michelle Lang, a red-haired girl, con gli occhi verdi e la nonna
irlandese, ha conquistato il cuore di tutti, da Richard a me, passando per la
nonna Marie. "So nice to meet you, because you are so good" le ha
detto Marie. Io personalmente mi sono permesso di regalare a lei e a Daniel l'
opuscolo di presentazione dei tre libri di don Giussani, con una dedica. Mah!
L' ho invitata più volte a venire in Italia ed anche Daniel per studiare
diritto romano.
Le americane sono "tante" in inches e in fat, in breast e in
back (low back), in hair e qualcuna anche in brain. Gli americani sono
tontoloni: non so come faccia a crescere la popolazione, forse con gli
immigrati. Osservavo oggi i ragazzi alla festa dopo il matrimonio: erano
tinchi, impalati per nulla vivaci. Una mi ha colpito, Jennifer, che era insieme
ad un ragazzo, seduta al tavolo dove ero seduto, un gigione che non ha fatto
altro che bere birra e guardare tutto con occhio bovino. Poi li ho rivisti al
bar, bevevano tutti e due la birra. Perché per farsi compagnia devono
condividere solo la noia ? e l' alcool ? Mi veniva in mente nostro Signore
quando ci guardava come pecore senza pastore.
Termino qui, sono stanco. Domani mattina, se Dio vuole, a mente fresca, raccoglierò le impressioni della giornata.
Hollis, N.H. Domenica 6/21/1998
Mi accingo a scrivere e scopro che oggi è il primo giorno d'estate, il
solstizio d'estate; da oggi in poi ci avviciniamo all' inverno. Il tempo è
foggy, la nebbia la fa da padrona, sembra una
tipica giornata autunnale. Se non fosse per le zanzare che imperversano,
si direbbe che è ora di mettere su le castagne. Poco fa in bagno ho dovuto
subire l' attacco di una di esse: mi ha colpito sul collo, su un dito e in
testa, fra i capelli. Sono convinto che se mi assalissero in dieci,
avrei uno shock anafilattico spaventoso. Dico sul serio. La puntura di
una di queste zanzare mi fa stare malissimo. Come quelle dei boschi di
Varsavia.
Mentre osservavo i pesci rossi del laghetto fuori casa che uscivano per
metà del loro corpo dall'acqua per mangiare non so che cosa sulla pietra messa come sponda, uno
scoiattolo simpaticissimo, venti centimetri in tutto compresa la coda, girava
attorno a casa cercando da mangiare, I suppose. Marroncino chiaro con alcune
strisce longitudinali più scure zampettava qua e là infilando il muso fra le
pietre e le scaglie di legno dell' humus delle aiuole.
Tutto è silenzioso in casa. Vicino a me, sul tavolo del tinello, un
computerino portatile TOSHIBA aspetta, spento e paziente, di essere usato. E'
lo strumento di lavoro di Don, il marito di Judy, la sorella di Richard. il
marito di Laura, la mamma di Bernadette, la sposa a pieno titolo oggi di
Michael Chiccino (leggi: Cicchino, misteri dell' inglese!).
Caro don Giancarlo, I wish you were here, con la tua intelligente
sensibilità. E' vero che è un nuovo mondo; ma gli uomini sono sempre gli
stessi.
C'è un' aria di nostalgia qui nel New England che la respiri nell' aria,
nelle cose, nel cuore stesso e nei gesti delle persone. E' come se ognuno qui
avesse una casa, e tutto il resto, ma non avesse la sua casa. Che strano! Per
noi, in Italia, la nostra casa è lì, e gli amici, e le cose, la natura e la
storia. Noi siamo lì. Qui no. I boschi non finiscono più, le case sono belle,
confortevoli, gli stores sono delle piazze, nelle strade non c'è un buco, il
college St. Anselm è quanto di meglio uno studente possa desiderare per
studiare, verde, campi da gioco, biblioteche cui la Gambalunghiana fa un baffo,
mense con menù da Casali, una cappella universitaria grande quasi come il
Tempio Malatestiano, viali dove puoi camminare, dormitori e appartamentini dove
vivere, ragazze ipervitaminizzate che fanno voglia solo a vederle; ma non è
qui, non è qui.
Il modo di cantare è nostalgico, come si sta in Chiesa, come si fa festa,
come ci si saluta, come si mette su
famiglia, come si beve la birra e come si sorseggia il caffè. Che
strano! C'è tutto e allo stesso tempo non c'è: le case,
l' architettura, è coloniale, con tutti i comfort; ma coloniale, gli
stagni, le anatre, i ponticelli coperti, moltiplicati per dieci, sono quelli
dell' Inghilterra. La cura dei giardini, la disposizione delle piante, sono
inglesi.
Qui, dal centro dell' impero, che vuole insegnare la sua way of life al
mondo intero tutto basta a se stesso. Sembra.
Non è necessario neppure sapere dov' è Venice. Non manca il cibo, non
mancano i vestiti, non manca la birra e l' auto, l'hanno anche i topi di casa,
e che macchine !
Eppure, in fondo al cuore, qualcosa dice: io non abito qui. What a
strange thing.
Il matrimonio è stato molto bello.
La sposa, pardon, the bride è salita su di una Limousine, lunga di qui a
là, bianca, gli autisti, in nero, eleganti, scarpe lucide, gentili e
scherzosi l'hanno fatta salire sull'auto
che l'avrebbe portata a Manchester. Sull' altra Limousine, rigorosamente
bianca, lucida, lunga, sono salite le quattro damigelle (Maids), just like I
saw last year in England (Sutton C'field-Birmingham).
Splendide le damigelle, favolosa nel suo abito bianco Bernadette. Vestite
in marrone le damigelle e con un bouquet di rose in mano. Il tempo prometteva
solo pioggia. E non è piovuto. C'è tutto un cerimoniale di ingresso, non solo
per gli sposi; ma per i parenti. So, mentre suona l' organo and the trumpets
play, avanzano le nonne, accompagnate dai valletti (nipoti e testimoni), poi i
fratelli, poi le mamme; lo sposo attende all' altare. La sposa è accompagnata
dal padre. Tutti si alzano in piedi. Suona una marcia nuziale, il padre affida
la figlia al futuro sposo, quasi la consegna. I ragazzi salgono verso l'
altare. Il sacerdote li accoglie. Ci sono solo tre inginocchiatoi. Uno per gli
sposi, uno per la damigella principale (è la "amica del cuore" della
sposa: come in Inghilterra), uno per il testimone dello sposo (l' amico più
sincero dello sposo). Sotto, in prima fila, i genitori e i fratelli, le
damigelle e gli amici della sposo (i testimoni) poi i parenti , poi gli amici.
Una solista con una voce bellissima ed intonatissima canta nei momenti
adeguati. L' organo e le trombe la accompagnano. Talvolta canta da sola. Her
spleenish voice is longing.
Gli sposi celebrano il loro matrimonio, si guardano in faccia, li
possiamo vedere di fianco. Pronunciano le parole
del sacramento. Il Padre Benedettino, loro amico, li benedice, si
scambiano gli anelli, e un bacio. Poi accendono sull' altare the Unity Candle.
La messa corre avanti. Alla comunione, tutti si accostano per ricevere l'
Ostia. Maria Teresa avrà da ridire, molti sono divorziati, alcuni convivono,
chissà chi si è confessato. Anch' io mi stupisco; poi penso che il buon Dio
dovrà avere misericordia di me, che non so con che coscienza ricevo il Corpo di
Cristo. Il dito che mi ha punto la zanzara maledetta a Hollis è gonfio e teso. Il
mio pensiero si sposta su di lui e invoco la grazia di Dio e l' aiuto dei santi
perché non succeda di peggio. Come ad ogni ringraziamento prego per padre
Stefano, il frate che al manicomio di Imola mi ha insegnato una bellissima
preghiera. Era una cosa incredibile vedere e partecipare alla sua Messa per i
matti. Era per me di un conforto inenarrabile. Non so se è ancora vivo, non so
se è morto. Ho saputo solo, per caso, che non è più a Imola. I santi vanno dove
li si chiama.
La messa è finita. Si aprono le porte. Dalla penombra della Chiesa, il
sole all'improvviso ci abbaglia. Le campane cominciano a suonare. E'
mezzogiorno. Sembra Pasqua, dirà poi Laura. E' vero. Questa luce insperata è
come la promessa di una compagnia. Sarà che noi italiani siamo un po'
fantasiosi e un po' mistici; ma viene spontaneo il pensiero del buon augurio.
L' umidità è pesante. A pochi chilometri ci aspetta il posto scelto per
la festa "The Bedford Village Inn".
Un' orchestrina ci accoglie. La vocalist is not so good, but however...
Dopo le foto di rito coi parenti ci accomodiamo a tavola. Delle cameriere
enormi, un po' come la Tabaccaia di Fellini, volteggiano provocando dei
risucchi paurosi. Sono simpaticissime
credono che tutti siano rigorosamente yankees. Penso che il loro modo di
parlare abbia la stessa velocità dei computers del Pentagono. Ma, una volta
edotte, la loro attenzione è pari ad una mamma del sud-Italia.
Qui mangiano così: Frutta come primo, insalata come secondo, poi il meal,
il pasto principale, o chicken o beef con verdure cotte. Mentre il beef ha più
o meno le dimensioni dei vitelli nostrani, il chicken deve essere un parente
americano del nostro pollo. Penso che Gulliver nel paese di Bromdingnag li
avesse incontrati così. Dalle dimensioni dei pezzi cotti, da vivi dovrebbero
assomigliare agli struzzi, o a tacchini particolarmente ipervitaminizzati.
Il pasto si conclude con il coffee, rigorosamente lungo. La torta nuziale
è ottima.
Poi le danze. Dagli slow al rock, dal rap al country è un fiorire di
generi musicali. Laura è scatenata, i suoi ragazzi sono incontenibili. Vedere
una sposa in abito bianco dimenarsi nel rock è uno spettacolo unico. Maria
Teresa, per la prima volta nella sua vita, balla. Richard e David sono i suoi
cavalieri. Povero Enzo, non c' era mai riuscito ! "Ma il ballo scioglie i
muscoli, lo sai ?" mi dice in macchina. Noi, fisioterapisti anomali, lo
sappiamo da tempo; ma la mutua non lo passa...
Anche il giudice Valeriani, giunto apposta da Firenze con la moglie
(noblesse...) e la figlia (carina), è scatenato. Balla perfino, unico uomo fra
ventidue donne, un ballo tutto americano, simile alla macarena (rigorosamente
d' obbligo).
Vorrei cantare una canzone italiana. Se ci fosse stato Mimmo, mi sarei
buttato. Al vocalist nero che voleva imitare Nat King Cole avrei fatto sentire
un Placido Domingo formato Romagna.
So. Gli sposi, cambiati, in abiti
civili, salutano, partono, ringraziano, stanchi si ritirano. Oggi, domenica,
partiranno per Aruba, una, diciamo, favolosa isola dei Caraibi, per la loro
Honey Moon. Bernadette mi dice di ringraziare la Pia per il regalo, molto
gradito. Mi saluta, le auguro che la dirottino sull' Italia. Magari, dice; ma
quando vola sta male.
Michael mi saluta in italiano.
Vorrei dirgli "Take care of her". Dico solo: "Sta bene".
Non capisce; ma stringe la mano cordialmente. Vanno, andiamo. L' avventura
comincia, per Laura e Richard un pezzo di carne che viene strappato.
La sera, a casa, nel bosco, la riunione da "Il Padrino" intorno
alla pizza e alla Coca Cola. Judy is the anchor-woman, ha un senso innato dello
spettacolo. Richard è come un pesce nel mare. Marie osserva divertita questo
turbinio di battute, discorsi seri, proposte che saltano di palo in frasca.
Amusing actors and amused spectators passiamo una serata che augurerei a tutti.
S.P.Q.A.. Sono Pazzi Questi Americani. Daniel se ne va con la sua Michelle.
Maria Teresa vuole salutarli. Il successo di Michelle è stato totale: senza
fare niente: stando al posto e sorridendo. Nice.
David ha sofferto un po'. Soffre per la sua situazione. Ha lasciato il
lavoro, tornerà a casa, ha lasciato la morosa, non sa cosa fare, se continuare
a studiare. E' di una sensibilità incredibile. Laura dice che questo è stato l'
ultimo atto della loro famiglia unita: Bernadette ha messo su famiglia, i tre
maschi se ne andranno a studiare. Questa casa sarà certo il punto di
riferimento; ma "i due vecchietti" si troveranno soli. Per questo
voleva Maria Teresa, sua mamma.
Ieri sera non hanno mai smesso di parlare. La Teresa è rilassata,
tranquilla, sta bene. Io sono contento che sia venuta qui. Pensa spesso a
Lella; ma è bene che sia qui, per lei e per
Lella. A Rimini, sicuramente se la caveranno.
Quanto a me, rimarrei qui per sempre. Oltretutto non faccio niente, mangio, dormo, studio, leggo, scrivo, faccio passeggiate, non mi immattisco con nessuno. Prego e sto in pace. What's more ?
Hollis, N.H. 6/22/1998
Stamattina I would like to write: Today it's sunny and funny, ma il tempo
è grigio, il cielo coperto. In compenso gli uccellini cantano, come sempre.
Sembra una sciocchezza; ma ho veramente il terrore di uscire fuori a camminare.
Le zanzare di questi posti, della stessa grandezza delle nostre; ma
evidentemente di un' altra razza, mi provocano delle reazioni allergiche esagerate,
che riesco appena a tenere sotto controllo se, dopo la puntura, sottopongo la
parte a lunghe docce fredde. Ieri, ad esempio una zanzara mi ha punto sulla
testa fra i capelli. Nonostante un buon quarto
d' ora con la testa sotto il rubinetto, un buon terzo del cuoio capelluto
si è gonfiato, con la stessa sensazione di un pallone. Mah.
Ieri sera a cena, davanti a tutti ho invitato David a venire in Italia,
anche per studiare. Non è stata del tutto scartata
l' idea. Richard ha scherzato se ero capace di fare da mangiare, come
dire: "Te ne devi prendere cura". Io, sinceramente, avrei molto
piacere, perché David è veramente bravo. Laura, dopo, gli ha detto: "Se
vuoi andare questa estate, prima della scuola..." David ha risposto che teme
per la lingua e non vuole che sia per compassione che glielo abbiamo chiesto.
Poco prima mi aveva invitato a giocare a bigliardino; ho accettato, ma non c'è
stata storia: io non sono capace e lui è veramente un campione; poi mi ha detto
di essere a mia disposizione se volessi andare da qualche parte. Laura gli ha
raccontato un po' la mia storia e la mia amicizia con la loro famiglia, con
Lella e Mimmo. Bene. La mia gratitudine nei loro confronti è infinita, la loro
attenzione e cura nei miei lo è ancora di più. I feel like a child embraced by
his mother.
Ieri pomeriggio Don e Judy sono partiti. Con Judy abbiamo fatto il giro
del mondo, sull' Atlante, scambiandoci impressioni e suggerimenti per i
prossimi viaggi. Ho consigliato Richard e Laura, Don e Judy di passare le loro
vacanze in Italia visitando la Sardegna. Loro volevano andare sul Gargano. E'
vero sul Gargano c'è Padre Pio.
Chissà ? A me però piace più la Sardegna. Judy vuole visitare Malta. Mia
sorella , Pia, è sempre stata entusiasta di Malta; io non l' ho mai vista. Judy
vorrebbe un giorno visitare l' Antartide.
Io mi sento come un colono del 1700. Sono qui e mi piace stare qui; ma se
avessi soldi e tempo, mi metterei a viaggiare in lungo e in largo. Sono in un
puntino di America, con la coscienza di avere davanti un mondo intero. Quando
Richard mi ha detto che di qui al Canada, alla frontiera, ci sono 9 ore di
viaggio...pensavo, guardando sulla cartina di andare e tornare da Montreal in
giornata, col treno. Proprio non so rendermi conto. Ho messo un piede in
America e non so se e quando potrò fare un altro passo.
Ieri siamo andati a Messa alla Parrocchia (Community) più vicina, a
Merrimack (circa 4 miglia, quasi 6 chilometri): Teresa, Laura, Marie, David e
io, guardati un po' con compassione un po' con indifferenza dagli altri.
Richard ironizzando ha mimato una benedizione per David. E' come se la fede
fosse un' altra cosa dalla vita. Richard è un ottimo padre ed ha veramente cura
dei suoi figli e lo fa con sincera partecipazione alla loro vita. E' attento e
discreto. Forse pensa che questo basti. Spesso mi ricorda mio babbo. E'
veramente sincero, penso come tutti i padri. Ma la fede non c' entra. La
Madonna di Carbognano, regalata a Laura da Bubi, è nella cucina, dove si
mangia, un po' nascosta dietro un cactus. Il punto centrale della casa non è
lì. Discretamente, attaccata ad una parete, guarda e fa compagnia a questa
casa.
La vita sta tornando alla normalità. Maria è preoccupata perché non
riceve notizie dall' Italia. Teme cose brutte. Anch' io penso spesso all'
Italia, anche se non avendo legami affettivi particolari sono più
disgraziatamente tranquillo. Nella preghiera sono vicino a tutti ed ho certa
fiducia che il buon Dio sa fare bene il suo lavoro.
In una Messa in America vedi davvero il mondo intero, la bambina bionda
con le trecce e la famiglia filippina, la stupenda signora indiana ed il
panciuto New Englander.
La celebrazione si svolge in maniera un po' sentimentale (anche i canti
aiutano in questo); ma Gesù Cristo accetta comunque di transustanziare il pane
in se stesso e il vino nel suo sangue. La chiesa è bella, grande, nuova, all'
esterno, sul pavimento in mattoni incisi i nomi delle famiglie che hanno
contribuito alla costruzione.
Il celebrante, un missionario domenicano, racconta la sua esperienza,
parla della povertà della sua isola caraibica, invita alla collaborazione con
la sua missione. Ci sarà anche un gemellaggio fra le due comunità. Proprio ieri
leggevo della coscienza cattolica che la
Chiesa ha e dell' esperienza ecumenica di don Giussani sul librettino "Il
senso religioso e l' uomo moderno", quello dell' incontro all' ONU.
La Germania ha pareggiato 2-2 con la Jugoslavia. Gli U.S.A. hanno perso 1-2 con l' Iran; perciò gli U.S.A. sono fuori praticamente. Ora aspettiamo l' Italia, martedì.
Hollis, N.H. 6/24/1998
Gli americani parlano un inglese molto largo, veloce, con una cadenza
particolare e con forte accentuazione nasale. Questo rende la comprensione
difficilissima, in molti casi impossibile, ad un povero europeo di cultura non
anglosassone e con una conoscenza scolastica della lingua.
Le donne in America per l' 80% lavorano, altrimenti non si riesce a
mantenere la famiglia; anche i ragazzi lavorano per mantenere se stessi, un
po' come da noi a Rimini d' estate. Così l' unica occasione che le famiglie
hanno per ritrovarsi è la sera. La cena è il pasto principale, l' unico che si
fa insieme. A mezzogiorno ognuno si arrangia, uno mangia prima, uno dopo, chi
lavora mangia fuori. Di solito si la lavorano otto ore. I negozi, alimentari o
di abbigliamento, non chiudono mai. Si può fare la spesa alle 13 o alle 14,
come se fosse la mattina alle 10. Il motto degli Americani è: "Ognuno per
sè e Dio per tutti", se esiste Dio. Al massimo si arriva a dire: "C'è
posto per la fede", come un rettangolo di spazio-tempo dedicato al
sentimento religioso. C'è il mito del farcela con le proprie gambe e il mito
della libertà intesa come ognuno può fare quello che vuole, tranne poi essere
giudicato se non è conforme al modo comune di vivere, all' American way of
life. Non vedo volti lieti. E' un' impressione ?
Sembra che l' attività principale sia fare la spesa e accumulare roba. Il
gusto del costruire sembra destinato a rendere la vita confortevole, una cosa
bella, un' auto bella, una televisione con 100 canali, qualche buona parola
religiosa.
Non so come fanno a vivere insieme. Manca il senso dell' appartenenza. Di
chi sono ? Chi mi aspetta ? Un senso volontaristico di farcela, di essere forti,
di riuscire, di non cedere regola l' azione e le dà significato. Così la gente
è sola e solo per un comune interesse temporaneo si mette insieme: il divorzio
come logica è il principio informatore di ogni rapporto. La famigli è una
vecchia e consunta istituzione da superare in un paese dove è norma che una
ragazza abbia 2-3 padri e 4-5 madri e non si sa quanti fratelli. La famiglia di
Richard e Laura è forse una delle poche famiglie unite; ma la mentalità
corrente incalza. Tutto è bello, grande, ordinato, abbondante; ma è come vuoto.
Sono impressioni. Anche alla televisione i volti sono sorridenti, accattivanti;
ma suonano un po' "ciocco".
Ieri siamo andati a fare la spesa in un magazzino alimentare che la Laura
dice essere piccolo. Faceva semplicemente impressione. Penso che avrebbe potuto
sfamare tutta Rimini. In Italia non ne ho mai visto uno simile. Avessi dovuto
fare la spesa io, a stento sarei uscito con una piccola tavoletta di
cioccolato. Anche al Marshalls, dove ho comperato a poco prezzo una camicia
bianca, c' era un sacco di roba. L' unica cosa buona sono state quelle poche
parole scambiate io in italiano, lei in spagnolo con la donna addetta alla
prova dei vestiti.
Sì, io rimarrei per sempre in America; ma coi miei amici di Rimini e
italiani. "Sometimes I feel like a motherless child, a long long way from
home" dice una stupenda canzone negro-spiritual.
Ancora non ho avuto modo di ascoltare un concerto, neppure in televisione. I hope I can.
Hollis, N.H. 6/25/1998
This morning is foggy. All' improvviso mi ha preso un attacco di
sciatalgia, ancora fortunatamente leggero; ma abbastanza fastidioso. Ho la
schiena tinca come un lombardone. Devo assolutamente dimagrire e riprendere a
fare ginnastica, come Richard mi ha consigliato.
L' ospitalità di Richard è favolosa e cordiale. Da ieri mattina quando ci
ha preparato la cream of wheat fino a ieri sera quando ci ha portato fuori a
mangiare al ristorante cinese Chen Yang Li è stato di un' attenzione
incredibile. La cream of wheat è una specie di polenta leggermente dolce fatta
col grano in cui uno può mettere burro, o salsa dolce o pinoli o frutta o tutto
insieme. Molto buona. Assomiglia, come consistenza, al semolino. Poi, appena
richiesto, Richard si è interessato dei desideri di Lucia, di avere informazioni
sulla scuola di Ortodonzia della TUFTS University a Boston e della possibilità
di avere un modello tridimensionale dell' articolazione temporo-mandibolare.
Nel pomeriggio, insieme con David, mi ha accompagnato a visitare la
fabbrica della Budweiser, la birra più bevuta in America, che i tedeschi
considerano acqua sporca. La visita è gratuita, alla fine per giunta vi offrono
da bere tutta la birra che volete, insieme a snacks. Se non vi ubriacate potete
fare un altro giro il giorno dopo. Siamo andati a vedere anche i cavalli, una
razza scozzese, i Claydesdale, o qualcosa di simile, grandi, forti con i quali
agli inizi della ditta facevano i trasporti. Sono bellissimi, hanno zoccoli
molto grandi, le zampe sono coperte da un pelo bianco. Erano 6, 5 maschi, una
femmina, ed un puledrino. Una four eyes, long finger and short pants girl ci ha
fatto da guida. Carina. Sparava il suo americano accattivante come una
"shrapnel". Avrò capito si e no il 10%. Richard fortunatamente
traduceva. Mi ha salutato con un gran bel sorriso. Qua tutti sorridono, quando
non sono imbottiti di antidepressivi.
Un terzo circa della popolazione americana è per lo meno sovrappeso. Un'
altra buona fetta sono atleti, stando almeno alla televisione.
Alla televisione non fanno mai vedere Cicciolina, neppure di notte; il
massimo che ti concedono è una storia d' amore un po' (leggermente!)
intrigante. E' tutto un buying and selling. Deve essere l' occupazione
principale degli Americani, tranne forse del Presidente Clinton, che adesso è
in Cina.
Quando si salutano cordialmente gli americani si baciano sulla guancia, o
megli l' accostano l' una all' altra sul lato destro; se fate come in Italia,
tutt' e due le guance, passate per un maniaco; se, spinti da eccessiva
simpatia, fate come i polacchi, rischiate la denuncia come sexual harassment.
In televisione, comunque potete godervi canali interi dedicati allo
sport, o alla storia (che non va mai oltre il XVII° secolo, vera preistoria
qui) o alle informazioni o al business. Qualche comedy, qualche movie, diversi
e vari predicatori di successo, la lettura della Bibbia, documentari (belli) e
emittenti via cavo. Ci sono più canali televisivi che cose reali, al contrario
di quanto diceva Shakespeare a proposito della filosofia.
La realtà corre attraverso il video e la realtà è un grande business.
Ah. dimenticavo, c'è anche un Weather Channel e tanto Fitness. La mattina non si prega, si fa fitness.
Hollis, N.H. 6/27/1998
Una bella biciclettata nel bosco è proprio quello che ci vuole. Si respira più ben che mai e si scoprono tante cose. Laghetti, stagni, piccole paludi, prati e un fantastico sottobosco. A questo riguardo gli Americani sono un po' mediterranei. A differenza dell' Inghilterra, dove anche la posizione dei fili d' erba è calcolata, gli Americani preferiscono lasciare libera la natura di crescere e comportarsi come vuole. Il landscaping attorno a casa è un rito ed i loro giardini sono veramente curati; ma la natura viene cambiata e trasformata solo se necessario.
Hollis, N.H. 6/28/1998
Venerdì, a causa di un impegno improvviso di Laura, ho visto un po'
Boston.
Laura è stata gentilissima, ha usato un po' del suo tempo per farmi
vedere almeno una piccola parte di questa città.
E' la capitale dello Stato del Massachusetts ed è stata una delle prime
città fondate dai coloni inglesi. Si ricorda il famoso Tea Party, quando furono
buttate a mare intere casse di the per protestare contro l' esosità delle tasse
poste dalla corona inglese ai coloni: fu uno degli atti di rivolta che
portarono al distacco dall' Inghilterra e via via alla formazione degli Stati
Uniti d' America.
Boston è sic et simpliciter affascinante. E' una città euro-americana.
Molte cose, molti fabbricati sono tipicamente europei, nordeuropei, ed il nuovo
è venuto su nel rispetto e nell' integrazione col vecchio. Coesistono vecchie
chiese tipicamente inglesi e grattacieli in vetro e acciaio veramente moderni;
ma senza sovrapposizione. Il moderno riprende e rielabora l' antico anche nelle
linee architettoniche.
In fondo alla strada principale, dove si affacciano tutti i negozi più
belli (non mancano i prodotti e la moda italiana), c'è il Common Park, il parco
dove la gente va a prendere un po' di fresco, i bambini possono giocare e le
anatre e i cigni beatamente abitano. Qui puoi vedere i barboni che si
arrabbiano con qualcosa, o dormono, ed i giovani, atletici, americani che fanno
jogging (che da noi, chissà perché, si chiama footing). Lungo il fiume i
bostoniani fanno canottaggio o vela, quando sono liberi dal traffico, che è veramente
infernale.
Nel week end la ente va a prendere il fresco (d' estate) nelle
gigantesche "mall" , una specie di grandi magazzini, collegati anche
fra di loro da ponti coperti che attraversano le strade; tutto è rigorosamente
gigantesco e air-conditioned.
In una di queste mall ho visto per la prima volta una scultura, moderna,
una fontana a parete in porcellana e pietra alta quattro piani; una fontana a
circuito chiuso, in cui la caduta dell' acqua dà un suono piacevole ad un
silenzio rotto solo dalle grida, contenute, di bambini che giocano nella
piazzetta sottostante. Tutto rigorosamente chiuso dentro la mall.
Scale mobili enormi, corridoi larghi che non finiscono più, passerelle,
terrazze, negozi molto raffinati, angoli e scorci di bar, gioiellerie, tipo
Tiffany, che, per lo meno, fanno lasciare gli occhi, completano il tutto.
Una splendida commessa nera, dal corpo e dalle movenze feline, con un
certo distacco porge a Laura due bottigliette di Acqua di Rose ed il registro
per gli ordini a domicilio. Laura lascia il suo indirizzo, io gli occhi. Se
tutte le commesse sono così, viva l' America.
Fuori il caldo ci assale, ci prende alla gola. Mentre torniamo all' auto
Laura mi mostra la biblioteca. Occupa un intero isolato ed è una delle più
grandi e complete d' America. Boston è molto vivace culturalmente, E' sede di
molte prestigiose istituzioni accademiche. il MIT famosissimo nel mondo, la
TUFTS, dove insegna anche Laura, Università e Colleges, che si permettono di
selezionare molto accuratamente gli studenti, che provengono da ogni parte
degli Stati Uniti ed anche dall' estero. Una lunga e sottile striscia di parco
attraversa da parte a parte la città.
Laura mi chiede scusa perché può farmi vedere poco.
E' molto carina Boston. Fa venire voglia di abitarci.
Mentre torniamo a casa, nel traffico del week end su una strada a sei
corsie che corre sospesa sotto una strada a sei corsie che ci fa da tetto,
passiamo vicino alla zona del porto, poi alla zona industriale.
La campagna ed i boschi del New Hampshire ci accolgono, freschi.
Forse riuscirò a tornare a Boston. Avevo bisogno di vedere le case fatte anche di mattoni.
P.S. Gli italiani sono proprio dappertutto: per strada, mentre chiedevo
chiarimenti Laura, vicino ad un semaforo, un signore con accento toscano ci
interpella: "Si parla italiano qua !" Dopo Salonicco ed Amsterdam un'
altra sorpresa. Siamo proprio dappertutto. Dopo tanti americani è bello per
strada sentirsi apostrofare con la lingua di Dante.
Laura ha insistito con rara finezza perché ci fermiamo a bere e mangiare
qualcosa. Seduti al "Café de Paris" fra gente che parla, che legge o
che scrive, ci si avvicina un negro che chiede: "C'è qualcosa per me
?" Mi viene in mente Madre Cabrini, poi Madre Teresa. All' angolo un
ragazzo handicappato, in carrozzina, offre una bevanda a 10 cents, un
camioncino vende gelati al padre di due stupende trecciute gemelline nere; di
fianco ad una chiesa protestante lì vicina, alcuni vendono cianfrusaglie, per
lo più sono neri; sulla strada verso la mall poco prima del grandissimo negozio
di giocattoli Schwarz, un negro seduto,
discretamente chiede la carità.
Davanti alla maestosa sede della Camera del Commercio e dello Sviluppo,
Laura mi mostra il nuovo modello aggiornato del Maggiolino Volkswagen e si
stupisce che in Europa non l' abbia ancora visto.
Vengo ripreso dalle cose belle, grandi, ordinate.
Cosa aveva Madre Teresa per non farsi colpire sentimentalmente dal bisogno di tutti noi ? Come faceva a guardare così, con quello sguardo sereno e pieno di affetto, i Grandi della Terra e i poveri moribondi disgraziati ? A Roma, il giorno dei Movimenti con il Papa, occasionalmente mi sono passate vicino due suore di Madre Teresa, che frettolosamente tornavano a casa. Ho voluto toccare il "sari" di una di loro, così furtivamente, come fece la donna che perdeva sangue col mantello di Gesù. Volevo toccare Madre Teresa. Volevo toccare Gesù.
Ieri l' Italia è passata ai quarti di finale della Coppa del Mondo. Richard ci ha fatto vedere il telegiornale TG1 delle 20. Abbiamo visto la festa e abbiamo ascoltato le altre notizie. Che pena ! Ma come si fa a non voler bene alla propria terra ...? Fosse per me, rimarrei sempre qua; ma non appena in televisione si parla dell' Italia, insieme alla fierezza per le cose belle che ci sono, mi vengono giù i goccioloni.
Hollis, N.H. 6/29/1998
Andare a messa è la cosa più divertente. Quando il diacono fa la predica
la gente ride; anche il parroco dice qualcosa e la gente ride. Il parroco e il
diacono prima e dopo la messa vi salutano. Il coro canta molto, tutti cantano
molto; sono canti un po' sentimentali, anzi molto sentimentali. Tutto in
America è molto. Anche la gente alla prima messa delle 8. Non è come in Italia
che ci vanno solo le vecchiette. Qui i vecchi sono pochi. O li eliminano prima
o li nascondono bene. Sta di fatto che
c'è gente giovane, famiglie con i figli. Alla fine della messa tutti parlano.
Durante la messa tutti stanno zitti tranne quando ridono e cantano. L' ostia è
grande così, circa 20 cm. di diametro. Per la comunione viene frazionata. La
comunione si riceve in maniera molto ordinata, fila per fila partendo dalla
prima via via verso l' ultima. Un buon 95% della gente fa la comunione. Ai
bambini piccoli il parroco o il diacono fa una carezza. L' altare è senza
tovaglia. Solo il corporale è aperto. Nostro Signore molto gentilmente accetta
di transustanziare in se stesso il pane. Chissà se Lui capisce gli Americani?
Chi viene a messa è molto sereno e cordiale; ma anche nelle parole del Deacon
Dick, per quello che ho capito, quando commenta il vangelo raccontando la sua
decisione per Cristo, c'è come l' idea che a Dio bisogna dare un po' di spazio
nella propria vita, prima non pensavo a Lui, ora ci penso, prima facevo un
sacco di cose, non avevo tempo per Lui, ora glielo do, prima andavo alla mall
(pronunciato con le vocali molto larghe), che è il tempio degli acquisti, ora
vengo a Dio. Un po' come se la vita corrente fosse altra cosa, un po' come se
la vita fosse da una parte e Dio dall' altra. E' vero, appare subito che la
vita in America è costruita su di un' altra logica: è evidentissimo che tutto è
fatto per avere, un bel corpo, una bella casa, un lavoro danaroso, una ragazza
da spupazzare, e per questo si fanno i sacrifici più assurdi, e non bastano mai,
un bel giardino, una bella automobile, tutto il cibo che vuoi.
L' alternativa è sicuramente Dio, ed è vivo il desiderio e la nostalgia;
ma come un Dio fuori, altro nel senso di da un' altra parte. Allora, o fai i
soldi o pensi a Dio, o fai lo scalmanato nel rock o canti i buoni sentimenti.
Un Signore qui, nella scrivania, o nei fiori che maneggi, un Signore nella
storia concreta, nel volto e nei gesti degli amici cristiani, che ti guarda e
ti parla e Cui ti offri e offri tutto quello che sei e che fai, Gesù nell'
Ostia, sembra che non ci sia.
L' esperienza cristiana sembra essere qui un fare cose cristiane e non
fare le stesse cose di tutti da cristiani. Forse è un' impressione; ma è molto
forte.
Come non dire che l' America è bella e le opportunità sono tante, insieme
alle crudeltà e al moralismo e al volontarismo; ma come non dire che Dio c'è;
ma è come messo da parte ? Quel bel sorriso sereno da uomo libero, come diceva
Peguy, quel cuore tanto desiderato da Dio, qui non si vede molto. E pensare che
su ogni dollaro, ogni quarter, ogni cent c'è scritta la parola
"Liberty", comunemente "freedom". La libertà è il grande
tema dell' America; ma è come senza reale esperienza: La verità vi farà liberi.
Dice il Vangelo. Qui è come se questa libertà fosse estrinseca, nel fare o nel
non fare, nel lasciare o nel non lasciar fare. Si ha netta la sensazione che
manca l' esperienza reale di questa libertà. C'è la possibilità ed anche l'
affanno di fare; ma, pur nostalgicamente sentita, è assente l' esperienza dell'
Altro che fa e che chiama al Suo riconoscimento.
Eppure questa appare, anche ad un primo e fugace sguardo, veramente la
promised land. C'è tutto. Natura e spazi che non finiscono più, che 1000
generazioni di Americani non riuscirebbero mai a riprodurre con tutta la loro
supertecnologia.
Ieri, dopo la messa, ad esempio, mi sono perso in bicicletta, come nel
giardino di casa. Ho vagato per più di due ore ciclistiche fra boschi e strade
e case e laghetti con splendide ninfee bianche, fra scoiattoli e chipmunks, corvi
e canoe, fragili ponti di legno e carcasse di auto perdute nel sottobosco,
senza sapere dove fossi e sapendo che tanto ero lì, ogni svolta poteva portarmi
chissà dove ed ogni curva poteva avvicinarmi. Le cose belle che ho visto, l'
angoscia di non sapere più tornare a casa e la certezza che comunque sarei
tornato erano un tutt' uno. Il ponticello che poteva anche portarmi in un altro
Stato lo vivevo come la siepe nel giardino che mi nasconde la porta della
veranda. Comunque penso che la Madonna mi abbia dato una buona mano.
Orgogliosamente non volevo chiedere aiuto a nessuno; sono stato molto contento
quando ho riconosciuto una banca davanti a cui ero passato giorni prima con
Richard e Laura. Sto rifacendo la mappa di questa piccola zona del New Hampshire.
A questo punto, penso, potrei partire per la traversata dell' America.
Se non dovessi tornare a casa.
A Hollis centro ieri pomeriggio una banda suonava sull' erba nel piccolo parco davanti alla Town Hall. La municipality festeggiava lo Strawberry Festival, la Sagra delle Fragole, diremmo noi. Un vecchio dottore di antica origine irlandese, vicino e collega di Richard, ci ha salutato, anche con qualche parola di italiano. La Banda era buona, suonava bene. Se ci fosse stato Mimmo ! Mi sarei messo molto volentieri seduto all' ombra ad ascoltare. Non so cosa darei per poter stare in mezzo a questa gente senza rete, anche senza poter parlare o capire o nell' imbarazzo di non saper chiedere o essere capito, così come un pesce, straniero, nell' acqua di un mare nuovo, o di un laghetto o anche di un piccolo stagno. Sentirmi a casa e non sentirmi a casa.
Hollis, N.H. 6/30/1998
L' YMCA di Merrimack, N.H. è anche un bel centro fitness. Se volete
andare e non siete soci dovete pagare 10$ al giorno, a meno che, non si sa il
motivo, non siate dei visitatori. In questo caso vi viene offerta una tessera
gratis per 15 giorni. E' bastato che David, nel tentativo di convincerli a
farmi il prezzo da socio, dicesse alle signorine della
accettazione che ero suo ospite, che venivo dall' Italia. Appena ha detto
la parola Italia, hanno replicato: "He's a visiting" e hanno mollato
la tesserina verde quindicinale. Non vi dico come hanno trascritto
foneticamente il mio nome "Cecco": questi supereroi del nuovo mondo
quando hanno a che fare con una lingua nuova si perdono come i bambini nel
bosco.
A proposito, devo ancora scoprire a che ora le zanzare e i vari insetti
appiccicosi di queste parti escono a fare spesa o jogging o per lavorare. Sta
di fatto che a qualunque ora del giorno, se esco, li ho addosso. Non posso
nemmeno tentare di pisciare liberamente sotto un pino senza rischiare un
salasso. E nei boschi del New Hampshire non hanno ancora sistemato quei
bellissimi water-closet che ornano tutti i bagni americani.
Il sistema American Standard è eccezionale. Credevo di aver visto il
meglio del mondo nei W.C. tedeschi; no, gli americani anche in questo sono
imbattibili.
Dunque, la tazza del water per metà è piena di acqua, tanto che se fate
la pipì da in piedi gli spruzzi di ritorno vi lavano i calzoni (o le gambe). Le
donne a questo riguardo sono avvantaggiate. La genialità però sta nello
scarico. Con un sistema sicuramente computerizzato (qui tutto è computerizzato,
anche la mamma) l' acqua si muove formando progressivamente un vortice sempre
più deciso, un counterclockwise vortice, come ben sanno tutti quelli che
studiano i vortici nell' emisfero settentrionale del nostro bellissimo pianeta,
di cui anche l' America, bontà sua, fa parte. Il contenuto della tazza, scarso
o abbondante che sia, sparisce nel fondo, in una sorta di Black Hole, da cui
non farà più ritorno. E' difficile per me descrivere l' impressione che mi ha
fatto il sistema la prima volta: dapprima credevo che il bagno fosse intasato,
con tutta quell' acqua, poi la sorpresa e la sensazione di essere stato
rapinato del mio, infine, una volta realizzato il tutto, il desiderio
irrefrenabile dell'applauso. Ah, ces Americains !
Per contro, come in ogni paese fuori dall' Italia, manca il bidè. Ma gli
Americani sono gente rude, poco incline a queste finezze un po' artistoidi del
Bel Paese.
Per me, gli Americani lavorano troppo. Tutto è aperto dalla mattina alla
sera. In compenso Sabato e Domenica lavorano in giardino. L' orario continuato
di sei ore lo lasciano a quei giocherelloni degli italiani. L' impegno e il
silenzio con cui lavorano è tipicamente benedettino. Chissà se se ne rendono
conto ? O è solo il money che li spinge a questo? C'è un' etica del lavoro
incredibile, un po' protestante a dire la verità; il lavoro prima di tutto, che
regola tutto, anche il momento di vedere la morosa. Ed è svolto con puntiglio,
disciplina; ma difficilmente fischiettando o cantando. Lavorano un sacco, altro
che le nostre lamentele ospedaliere "io faccio di più", "perché
non fa così ?"... Daniel, ad esempio va a lavorare in un vivaio, parte
alle 8 e torna alle 18 circa e si
fermano giusto un po' per mangiare qualcosa. Cara la mia mensa a 2000
lire !!
Il silenzio, la disciplina, il self made lo vedi anche quando la gente fa
fitness. David ieri ha accennato qualcosa quando mi ha detto: "Lavorare,
mangiare, fare fitness" come dicesse "La vita è tutta qui".
Ognuno fa per conto suo, ognuno cerca di non dare fastidio all' altro, di non
penetrare nello spazio privato dell' altro. Ognuno tende ad essere
inesorabilmente solo. Emblematico ieri in palestra quell'uomo che, con un cesto
di palle da tennis, provava da solo, infinite volte, la battuta. O quello che
da solo camminava in tondo, sotto il capannone facendo walking, quando fuori,
fra i boschi c' erano tanti sentieri che solo Dio lo sa. O quella ragazza,
favolosamente bella, che da sola in mezzo ad una banda di maschi, assolutamente
indifferenti (forse), faceva stretching degli adduttori con le gambe addossate
alla parete. O quelle ragazzotte pienotte che facevano un sacco di scalini
elettronici leggendo la loro rivista preferita. Le avrei portate sulla Torre
degli Asinelli o sulla Torre di Pisa! Un ragazzino sguazzava timido e curioso
nella piscina, mentre un ottimo nuotatore compiva la sua centesima vasca ed un
nippo-americano panciuto galleggiava pigramente muovendo di tanto intanto le
sue braccia nell' acqua verdastra ed una signora scambiava silenziosamente
qualche parola col marito (penso). Anche David e i suoi amici, impegnati in una
partita a basketball scambiavano qualche raro richiamo al gioco. Solo dei
bambini poco prima sguazzavano queruli in piscina. Beati bambini !
Il ritorno di Bernadette dal viaggio di nozze ha portato aria di festa e
di lavoro per la mamma e la nonna impegnate nella preparazione della cena.
Lasagne al forno e arrosto ed un ospite, amico e compagno di lavoro di Daniel
hanno celebrato il ritorno. Richard ha tirato fuori del vino californiano.
Buono.
Ma come vive la diversità questa America fatta di mille popoli ? David dice
che la diversità a volte è un modo per essere messi da parte, Laura è impegnata
coi suoi studenti in un lavoro di integrazione: la diversità è una ricchezza,
mentre Maria Teresa chiede come sono
considerati i neri.
Questa società che governa il mondo ha bisogno di un motivo per cui vivere, così multicolore com'è.
Hollis, N.H. 7/1/1998
Il nitore di una giornata di sole nel New England dopo una notte di
pioggia e di tempesta fra i canti di cento uccelli ed il brillante stormire
delle foglie è stupendo. Il profumo del bosco ed il lontano richiamo di un'
anatra aprono il cuore mentre il brusio della one-o-one ei (101 A) ricorda che
oltre questo bosco l' America operosa ha cominciato un' altra giornata.
Una bellissima canzone lontana nel tempo e nello spazio e nella lingua ha
già descritto questa fantastica mattina:
Che bella
cosa 'na jurnata 'e sole
l' aria
serena dopo 'na tempesta
quest'
aria fresca pare già 'na festa
che bella
cosa è 'na jurnata 'e sole.
Guardando il golfo di Napoli questo poeta aveva visto anche i boschi del
New England.
"Ex uno verbo omnia et unum loquuntur omnia et hoc est principium
quod et loquitur in vobis" (Imitazione di Cristo). Stamattina, per caso,
leggendo don Giussani, mi sono balzate agli occhi e al cuore queste parole.
"Una sola Realtà come criterio e
misura e modi investe della sua luce tutte le cose"; Cristo.
"Amore, amore, omne cosa conclama" fa eco Jacopone da Todi.
E questo
nuovo giorno che l' alba per noi schiude
dilati in
tutto il mondo il Regno del Tuo Figlio
cantano le suore di Vitorchiano. Donaci, Signore, il miracolo della santità.
Hollis, N.H. 7/2/1998
Avete mai visto il sole venire fuori come in uno scenario ? Con gli
alberi dietro illuminati di oro e quelli davanti al buio ? E poi via via
infilarsi tra le foglie creando bellissimi giochi di luce e chiaroscuro ? Per
me Dio si diverte un sacco.
L' ultimo sogno di stanotte è stato questo: in compagnia di mio babbo
visitavo il terreno intorno a casa di un ospite.
All' improvviso comincia a gocciolare forte, poi il temporale, di corsa
ci dirigiamo verso casa ed io aiuto mio babbo a risalire la collina diventata
molto scoscesa. Da dentro casa (un capanno piuttosto) vediamo piovere e
grandinare.
Alcuni bambini fuori, finita la pioggia, hanno costruito un pupazzo di
neve e lo fissano con la grandine dentro un mastellone. Vicino a me non c'è più
mio babbo, c'è don Giuseppe, c'è Bubi. I bambini fuori trattano con rispetto
don
Giuseppe, assaltano letteralmente Bubi che si lascia fare e sbatacchiare
cordialmente. Io appoggio il braccio sul muretto e la testa sul braccio e prego
il Signore che mi voglia concedere la grazia dia abbandonarmi totalmente a Lui
e avere la stessa fede di Bubi. Poi Bubi mi vuol far fare le analisi e io
insisto che sto bene: Lui non è convinto, cerco di spiegarmi; ma Bubi chiama
Laura per mettermi a confronto con lei. Mi sveglio provvidenzialmente. Forse è
il senso di colpa per quello che è successo ieri mattina.
Uscito di casa in bicicletta verso le 10,30 per andare a portare un paio
di calzoni alla lavanderia, mi sono preso alcune ore di full immersion ed ho
girato qua e là nei negozi, in banca e per strada e in chiesa e sono tornato a
casa verso le 16,30, tranquillo e senza pensare che Laura e Maria Teresa
fossero in pensiero. Io ero tranquillo perché avevo loro detto che andavo
vicino, loro erano preoccupate per lo stesso motivo: perché pur così vicino
tardavo tanto. Io confidavo sul fatto che gli Americani non si trovano a tavola
per il pranzo, quindi potevo stare fuori e loro pensavano appunto che non
tornavo a mangiare. Beppe non si preoccupa assolutamente se non torno a
mangiare, sa che mi arrangio; loro , da buone mamme di famiglia italiane, sì.
Io, col mio spirito anarchico, pensavo di non dover rendere conto a nessuno o
avvertire, loro si aspettavano almeno una telefonata che chiarisse le mie
intenzioni. Io stavo così bene (o Dio, avevo fame; ma sono abituato anche a
questo!)! Per strada David (mandato a cercarmi) mi ha sorpreso mentre,
incuriosito, guardavo un animale morto (era poi un castoro: io non lo avevo mai visto!). La
mattina, al margine della 101A avevo ritrovato una bellissima tartaruga
schiacciata forse da un camion. Mi era tanto dispiaciuto che avevo iniziato
anche un' Ave Maria, subito interrotta.
La ragazza gentile, commessa al Geppetto's Toys Shoppe di Merrimack, un
negozietto di giocattoli veramente bello con tanti giochi in legno, fra gli
altri, è di origine italiana, mischiata con irlandesi, tedeschi, ecc. e, se ho
capito bene, ha anche visitato l' Italia. Devo riconoscere che tutte le ragazze
carine e gentili hanno una, seppur lontana. origine italiana, o irlandese; mentre
le belle impossibili e glaciali snobbanti sono di origine strettamente
anglosassone.
Che sia vera la storia dei WASP ?
Questa ragazza di "Geppetto's" era proprio interessata a
parlare, mi ha discretamente fermato due volte mentre accennavo ad andarmene e
parlava molto lentamente e semplicemente perché potessi capire. Quella della
lavanderia e le due vecchie streghe della banca erano più spicciative e un po'
schifate di avere a che fare con un italiano angloanalfabeta. Penso che tornerò
a vedere i giocattoli !
La discussione politica lunga e paziente da parte sua, che ho avuto con
Richard mi ha un po' chiarito come e perché
l' anomalia italiana è incomprensibile all' estero e come e perché il
sistema americano sta conquistando il mondo, senza bisogno di armi. Un giorno
ne parlerò meglio.
Stanotte Michelle, la morosa di Daniel, è stata ospite qui, a casa Licata. Daniel ha proprio sangue italiano: guai a chi le ronza intorno !
Hollis, N.H. 7/11/1998
Per nove giorni non ho scritto niente e ne sono successe di cose !
Stanotte c'era una luna piena fantastica. Avrei voluto uscire , giocare a
nascondino coi raggi di luce nel bosco e ascoltare il silenzio. La paura
ancestrale del bosco di notte, il terrore delle zanzare, l' essere in casa d'
altri e soprattutto il dover dimostrare a me stesso di non essere anormale me
lo ha impedito. E' come quando per anni ho desiderato camminare sotto la
pioggia lasciandomi bagnare e non l' ho mai fatto: Lella Maioli mi ha detto che
lei da ragazza lo faceva sempre e allora la prima pioggia che mi è capitata per
la prima volta volutamente l'ho fatto e come l'ho gustata !
Così avrei voluto fare stanotte: inoltrarmi nel bosco illuminato di
bianco nel silenzio. Il mondo è proprio bello !
Però mi sono accontentato di guardarlo dalla finestra e godermi lo
spettacolo di una notte chiara dal lucernario.
Pochi conoscono la silenziosa bellezza delle passeggiate notturne. E sono
considerati matti. E siamo matti. Così ancora una volta spero che il Buon Dio
in Paradiso mi dia la possibilità di
gustare liberamente quello che ci è dato.
La festa dell' Indipendenza (Independence Day) è stata straordinaria. In
quale parte del mondo il giorno della Festa Nazionale potete ascoltare l' inno
nazionale a Messa ? Con l' aggiunta di God bless America ? Quando mai trovate
la bandiera in chiesa di fianco all' altare ? A Boston fin dalle prime ore del
giorno la gente si è accampata lungo le rive del fiume, nel parco prospiciente,
per poter assistere allo spettacolo (Concert della POP's Orchestra e Fireworks)
della sera. Bancarelle, Italian sausage, bandierine, strani tubicini
multicolori a luce chimica, manifestini, venditori di salvezza vari, gabinetti
chimici e poliziotti in alta uniforme, barche e yachts e tantissime bandiere a
stelle e strisce.
I bambini più belli e variopinti, le donne vestite e acconciate per tutti
i gusti, alte basse magre tonde bionde nere belle e ciospe. Sembrava la valle
di Giosafat. La stupenda confusione di una fiera paesana unita alla
meravigliosa sorpresa di una faccia nuova ad ogni passo. C'era senza fastidio
la gioia di ritrovarsi lì, un po' come per lo Strawberry Festival di Hollis.
Moltiplicato per n volte. Mi sentivo come un bambino con tanti giochi. Giovani,
famiglie, vecchi, con una tale varietà ed una tale fantasia!!... C' era anche,
a mio parere, una ragazza indiana (dell' India) che faceva la prostituta. I
poliziotti, dei bastianoni così, per una volta facevano i buoni e si lasciavano
avvicinare senza guardare troppo male. Loro avevano i giocattoli più belli,
delle Harley Davidson supercromate con tutte le luci possibili. Quando andavano
via si accendevano ad intermittenza luci blu, rosse, arancioni; ma dei fari
grossi così, a duecento metri vedevi ancora tutto questo sfolgorio.
Le italian sausage non sono altro che i famosi hot dog con tanta salsa;
insieme alle french frits (patatine fritte) e agli hamburger sono il cibo
preferito in queste occasioni.
Il concerto è stato stupendo. Il programma è in un libro a parte offerto
free quel giorno.
Solo ho notato l' assenza di musica "negro". Non so se è stata
una scelta voluta o solo necessaria. L' orchestra era intonatissima, la
direzione eccezionale. L' interpretazione data di alcuni brani a me noti e
famosi è stata molto interessante anche se non abituale per me. Ottime voci,
ottimo coro. Per altro la musica classica americana deve ancora fare parecchia
strada. La musica americana si esprime meglio nel genere leggero e nei musical.
L' esecuzione del Ouverture 1812 di Ciakovskij, che chiude sempre il concerto
del 4 Luglio, è stata buona. Tra uno sventolio di bandiere a stelle e strisce
in mezzo a tante voci che cantavano i canti tradizionali in una
superesaltazione collettiva dell' americanità sono cominciati i fuochi d' artificio
(fireworks).
Nel silenzio più totale, con le bocche spalancate e gli oooohhh e
talvolta i battimani, col sottofondo leggero di musica, i fuochi d' artificio
sono andati avanti per mezz' ora, incredibili nei disegni e nella coreografia,
forse un po' pastellati nei colori. Noi abbiamo un altro modo di fare i fuochi,
più fantasioso. Qui sono più pomposi; c'è la magnificenza, talvolta però anche
la monotonia.
Il cielo era completamente occupato. Non potevo non ammirare la quantità
di polvere pirica usata; ma mi è venuto spesso da pensare: "Chissà cosa
sarebbe capace di fare Scarpato con tutta 'sta roba ?" E poi anche:
"Chissà Bubi come si divertirebbe?!"
Al ritorno per quasi mezz' ora abbiamo fatto la fila, David e io, per
entrare nella stazione della metropolitana. Sulla T (così si chiama la
metropolitana) una bionda che non finiva più divideva la mia attenzione con la
gente multicolore che riempiva il vagone. Si è liberato un posto a sedere
vicino a lei; ma, nonostante la mia stanchezza, non ce l'ho fatta a sederle
vicino. Mi sembrava veramente "troppa". Ho lasciato il posto ad una
signora orientale con un bambino: ah, lo spirito cavalleresco di noi italiani !
Secondo voi, dove si trova la chiesa cattolica di S. Luigi
Gonzaga a Nashua ? Nel quartiere più povero della città, pieno di negri,
hispanics ed altre nazionalità che vivono prevalentemente di Welfare. Una casa
come quella di Laura tiene otto famiglie. L' abbandono è grande. E' un po' come
l' altra faccia dell' America. I bambini sono bellissimi lo stesso; ma le donne
sono trasandate e gli uomini oziano sulla balconata o lasciano bottiglie di
birra in giro nel giardino. Tutti hanno la macchina nel cortile; ma non quella
bella, lucidata e lustra, i fili dell' autoradio pendoni inerti ed anche i cani
lasciano i loro bisogni per strada, che nessuno si cura di tirare su. Le case
di legno lasciano vedere pareti scrostate e ripide scale sconnesse. I
negozietti non sono "store" illuminatissimi, profumatissimi,
silenziosissimi: la merce esposta assomiglia di più a quella messa nello
scantinato e i bar non invitano ad entrarci. Ma la Chiesa di S. Luigi Gonzaga è
lì. Chissà se i portoricani ci entrano mai; ma sulla porta una scritta dice:
"Siamo un' unica comunità di fede in Cristo Gesù, un solo popolo" e
ci sono messe in spagnolo, portoghese, francese e vietnamita, mentre in Chiesa
tutte le bandiere vicino all' altare stanno insieme con quella americana.
Cos' è la Chiesa Cattolica in America ? Non sono in grado di dare una risposta. Molti giudizi ed
osservazioni espressi nel libretto "The religious sense and Modern
Man" li ritrovo puntualmente verificati nella realtà americana. Sembra
quasi che anche la religione sia un bene di consumo e che il senso religioso
sia estraneo alla vita. La Chiesa qui, come vive questa società ? E i cattolici
?
Mentre un cartello, vicino alla Chiesa di S. Luigi Gonzaga, invita a non
oltrepassare quel limite per vendere droga ai ragazzi che vanno a scuola nel
piazzale di dietro, pena la denuncia alle autorità. L' accesso al piazzale dove
giocano i bambini è consentito solo se si va in Chiesa.
David è di una ospitalità e disponibilità sincera. Ha una grande domanda
e non si accontenta.
A Boston
Hollis, N.H. 7/13/1998
Questa è l' ultima alba che mi è dato di vedere in America. Non mi hanno
condannato a morte. Solo che stasera partirò per l' Italia.
Ma, have you ever seen a petit marveilleus sunset in the New England ?
Sabato mi è stato donato di vederlo dietro gli alberi messi attorno alle
casettine bianche di legno coi tetti aguzzi e il portico davanti coi prati
verdissimi e ordinati ed un piccolo campo da baseball per ragazzi con l'
onnipresente bandiera americana issata on the top che pigra sventolava nella
brezza della sera, quel venticello che si alza sempre al tramonto, mentre il cielo
celestino trascolorava dorato nell' azzurro che precede le prime stelle. Le
macchine grandi americane e le piccole auto giapponesi correvano piano sulla
strada portando compunte il loro carico umano verso casa e un bambino
attraversava furbo e attento la carreggiata con la sua bicicletta. Adieu. Viene
la notte, spunta il giorno e tutto riprende sempre stupendamente nuovo.
So la France a gagnez son Mondial de Futbol; mais ou sont les Français ?
C' est tout ça ? La Grandeur ! Pauvre petite
premiere fille de l' Eglise ! Elle a changez son honeur avec...
Davvero Dio non conta più niente ? Abbiamo scambiato la gloria di Dio con
un dio tondo, di cuoio coi pallini neri che ci dà un altro piccolo dio tondo,
piatto, che suona di metallo, di carta o di semplici spostamenti elettronici.
Beh, il calcio è un' arte come dice Bubi; ma soprattutto muove molti
capitali.
E non sempre vince chi è più bravo. E offre molto potere.
Cristo è anche lì ed è possibile essere buoni cristiani anche lì. Tutto è
stato preso ed accolto dal nostro Signore.
Vive le ballon, vive l' Incarnation !
Adesso mi aspetta l' Italia, il lavoro, gli amici.
Merci, Vierge Marie. Merci, Seigneur. Tu a tué nous tout ces jours, tu
nous tuerais toujours.
Sono molto contento. Che bel viaggio !
Grazie a Maria che mi ha permesso di accompagnarla, grazie a Bernadette
per l' occasione che ci ha dato, a Richard e a Laura che mi hanno accolto così
bene e a tutti i loro figli, a David in particolare che mi ha fatto compagnia,
a tutte le persone che ho incontrato.
L' America è bella !
No land, no country is ugly. All is good.
Because He is here. He will be ever with us.
The
end
Nessun commento:
Posta un commento